Bologna Festival 43^ edizione | Quando la musica avvolge la città
Bologna Festival 43^ edizione
Quando la musica avvolge la città
Con un’anteprima nel segno della solidarietà che vede la Filarmonica della Scala in un sontuoso spiegamento di forze sulla Quinta di Mahler diretta da Chung, la stagione 2024 di Bologna Festival si dipana nell’arco dell’intero anno con diversi progetti, altamente caratterizzati per le loro specificità.
I titoli delle rassegne che appaiono quest’anno nel nostro calendario sono ben nove, marcati da alcune piccole ma significative novità rispetto al passato. Vediamo tra queste l’inserimento di una rassegna studiata per il difficile pubblico degli adolescenti ed una nuova apertura al repertorio extra occidentale nei programmi autunnali. Bologna Festival si evolve quindi nel solco del suo importante passato ma con la dovuta attenzione alle necessità e alle curiosità del presente.
Nella rassegna Grandi Interpreti, Teodor Currentzis incontra per la prima volta il nostro pubblico su una delle pagine più amate come il Requiem di Mozart, Bruce Liu e Alexandre Kantorow, due nuove stelle che brillano sulle tastiere dopo le vittorie ai premi Chopin e Čajkovskij, si confronteranno a breve distanza l’uno dall’altro, mentre Janine Jansen e María Dueñas, due fuoriclasse del violino, affronteranno i concerti di Bach e quello di Bruch. András Schiff presenterà finalmente a Bologna la sua Cappella Andrea Barca mentre, sotto la bacchetta di Vladimir Jurowski, a chiusura della rassegna, vedremo la titolata orchestra di stato bavarese affrontare l’Imperatore di Beethoven con Emanuel Ax.
Ai nostri Talenti sono affidate le serate di musica sotto le stelle nel Chiostro di Santo Stefano, mentre la rassegna d’autunno, dedicata al repertorio più sofisticato di musica antica e contemporanea si arricchisce di una nuova costola dedicata alla musica d’oriente con un programma sulle tracce di Marco Polo per i 700 anni dalla sua morte. A questo si aggiunge la partecipazione di Rula Jaradat, che nel nostro passato viaggio in Giordania ha conquistato il pubblico con i virtuosismi sfoggiati su uno dei più caratteristici strumenti arabi, il qanun. A fianco di questa nuova proposta artistica, si alterneranno i concerti dei più accreditati specialisti del repertorio preclassico e contemporaneo tra cui i King’s Singers, nel concerto d’apertura, sulla polifonia antica e quella di oggi, il virtuoso barocco Stefano Montanari in un programma dalle stupefacenti acrobazie violinistiche del 700 o il rigoroso Quartetto Prometeo su pagine di Antonioni in prima esecuzione italiana.
Un particolare progetto inserito all’interno della programmazione è dedicato alla figura di Vivaldi, con concerti, incontri e programmi cinematografici. L’occasione è la definitiva assegnazione alla figura del “prete rosso” del ritratto conservato al Museo della Musica dopo i recenti studi di Federico Maria Sardelli; sarà lui stesso ad illustrare le vicende di queste ricerche nella prima esecuzione del concerto-reading Il volto di Vivaldi, ricordandoci che il più realistico volto di Vivaldi è proprio qui a Bologna che ci guarda.
Maddalena da Lisca